IL GRUPPO DELLA “CARITA’” DI STELLE
Un esempio concreto di accoglienza
Dal 2010 la Parrocchia di S.M. in Stelle mette a disposizione della Caritas tre appartamenti di cui due si affacciano sulla piazza della Chiesa e l'ultimo si trova accanto alla canonica. La disponibilità di questi spazi rispecchia un'attenzione concreta verso gli ultimi, desidera essere un segno concreto di un'apertura verso il diverso, l'altro.
Nei primi anni gli ospiti erano tutte persone senza fissa dimora che venivano seguite dalla Caritas, in particolare dal ramo "Casa Solidale" del "Samaritano".
Nell'appartamento vicino alla canonica fino ad ora sono susseguiti tre ospiti: Raffaele, Roberto e attualmente vive Silvino, che tra i servizi che opera, si impegna anche ad aprire e chiudere la Chiesa.
In uno degli altri due appartamenti, all'inizio dell'esperienza, viveva una coppia che seguiva da vicino gli ospiti presenti, cercando di aiutarli nelle attività quotidiane e ad inserirsi nella comunità. Ora vivono Siud e Flavio, due ospiti seguiti ancora da "Casa Solidale".
L'ultimo appartamento accoglie giovani ragazzi richiedenti asilo politico che sono coordinati dal "Samaritano". In questo momento vivono: Insa e Ismaila due giovani Senegalesi, Happy un ragazzo Indiano e Omar di origine Pachistana.
E' fondamentale per tutti questi ospiti creare relazioni ed inserirsi nel tessuto sociale del nostro paese e della nostra città perché solo attraverso queste riusciranno a ripartire e sentirsi parte viva e responsabile della società.
Noi, la comunità che li accoglie,abbiamo la responsabilità di stare vicino a queste persone per aiutarli ad inserirsi e a diventare autonomi, partendo dalle attività più semplici, come la gestione della casa, per arrivare alla ricerca di un lavoro e di una casa.
I volontari della parrocchia che più da vicino aiutano e seguono tutti questi ospiti sono sempre in contatto con le persone di riferimento della Caritas per confrontarsi e scambiarsi idee circa lo stato di inserimento e collaborazione nella comunità.
E' un cammino che è iniziato anni fa ma che continua ad essere una sfida quotidiana soprattutto per la nostra comunità. Richiede rispetto e la volontà di abbandonare il pregiudizio. Per accogliere serve ascoltare e condividere la vita, per poter crescere e camminare insieme.